«...
PAGINA PRECEDENTE
Edoardo Camurri
8. iPHONE
All'Apple Store di New York di Iphone da 16 giga non ce n'è più neanche a piangere. Peccato, perché avevo schiere di amici pronti a craccare il meraviglioso telefono che naviga. Ma di telefonisti naviganti ne conoscevo già uno. Un assicuratore belga che da giovane faceva il telegrafista sui mercantili. «Io i colleghi li riconoscevo dal battito. Duri i tedeschi che picchiavano sul tasto come su un chiodo, languidi gli argentini che ballavano nell'etere un imprendibile tango». Ci riconosceremo anche noi sulla rete dal tocco dei nostri Iphone? O il nostro chat sarà un assordante brusìo di anime morte?
Diego Marani
9. IL GOSSIP
Heidegger aveva denunciato la "chiacchiera" come segno del conformismo che esonera il singolo dalla responsabilità delle sue affermazioni, ma si riferiva ancora a quei discorsi spontanei, frivoli o banali, che son sempre esistiti. Oggi la comunità di vicinato, con le sue comari e lingue lunghe, è sostituita da una fiorente industria del gossip che non solo conta su una pletora di riviste specializzate, trasmissioni televisive e siti internet, ma ha anche contagiato i "giornali seri". Da cosa dipende questa attrazione fatale e perché, davanti a notizie che dovrebbero lasciarci indifferenti, non scatta un volgare, ma liberatorio "chi se ne frega"?
Remo Bodei
10. PUBBLICA O MUORI
Mito e rito insieme: pubblica o muori. Conseguenza: si pubblica troppo, articoli in riviste che nessuno legge o libri che ripetono sempre la stessa cosa. Come capire chi lascia veramente una traccia? Raccomando l'indice H: un indice H di 88 significa che 88 dei vostri lavori sono stati citati almeno 88 volte ciascuno (è l'indice stratosferico di Chomsky, che nasconde punte a 2700 citazioni). Tener d'occhio l'indice H invita a non pubblicare più di quanto non pensiate di esser citati. Misurate l'indice di intellettuali di grido: piccolo software da scaricare su http://www.harzing.com/pop.htm. Attenzione a eliminare gli omonimi!
Roberto Casati